Introduzione agli ideali che hanno portato alla nascita di Helperbit, il ruolo della tecnologia blockchain nella piattaforma di tracciabilità delle donazioni e le ambizioni della startup.
Visione
Le criptovalute hanno rimesso in discussione molti concetti considerati solidi, portando cambiamenti radicali in molti aspetti della società; hanno dimostrato che è possibile ribaltare status secolari e ci portano anche a ridefinire i ruoli di istituzioni che ritenevamo inattaccabili.
E’ il concetto di fiducia che prende una nuova connotazione, non dovendosi più affidare arbitrariamente ad un soggetto terzo, ma alla matematica. Sì, perchè la blockchain, il cuore di bitcoin, opera secondo leggi matematiche.
Helperbit nasce proprio da un’esigenza precisa: riportare fiducia nel settore della beneficenza ed assicurativo, dove la mancanza di trasparenza ha portato i cittadini a diffidare di certe istituzioni.
Helperbit si pone come una startup dall’alto contenuto tecnologico, con una forte visione sociale ed innovativi aspetti di business.
La piattaforma
La piattaforma offre la possibilità di donare ad organizzazioni no profit, aziende ed enti pubblici che creano progetti solidali o a tutte quelle organizzazioni coinvolte nella gestione di un’emergenza umanitaria. Anche i singoli individui registrati possono ricevere donazioni, ma solo qualora siano direttamente colpiti da una calamità naturale. Ciò offre ai cittadini un duplice vantaggio nell’iscriversi, in quanto possono essere sia donatori che beneficiari.
Le ONG beneficiano dell’uso di Helperbit perché, accettando criptovalute, si aprono ad un nuovo metodo di pagamento e se spendono i bitcoin ricevuti permettono al donatore di tracciare in tempo reale il percorso della propria donazione sulla blockchain fino alla fine.
La blockchain di bitcoin si pone come tecnologia cardine della piattaforma, l’unico strumento pubblico in grado di offrire il monitoraggio di flussi economici senza dipendere da un ente centrale.
Il servizio mutualistico, che permette di assicurare i danni collaterali causati da calamità naturali, verrà rilasciato a breve.
Il modello di business
Il connubio tra sociale e business è evidente nella duplice natura della piattaforma: alcuni servizi sono pensati per essere gratuiti, mentre altri più avanzati sono a pagamento.
L’obiettivo è quello di mantenere gratuito per sempre l’accesso per singoli individui, organizzazioni no profit ed enti statali, permettendogli di utilizzare gli strumenti base messi a disposizione da Helperbit. In aggiunta, poiché la startup non intende guadagnare in maniera diretta sulle donazioni, che possono servire ad aiutare persone in difficoltà, non è prevista l’applicazione di costi aggiuntivi sulle transazioni relative alle donazioni. Questo significa che, al netto delle commissioni richieste dal network e dai provider dei servizi, il 100% dei contributi arriverà ai beneficiari selezionati.
Da dove guadagna il servizio? La volontà di mantenere accessibile la parte donativa ha portato la startup a lavorare su 3 flussi di guadagno: consulenza tecnologica per player finanziari ed industriali; sviluppo di servizi aggiuntivi a pagamento per ONG; sviluppo di un servizio mutualistico a pagamento contro calamità naturali.